Uno dei (purtroppo pochi) inaspettati risvolti positivi portati dalla pandemia da Covid-19 è stato lo sdoganamento dello smart working, un diverso modo di approcciare il mondo del lavoro, con forme più libere e spesso molto meglio conciliabili con la salvaguardia della vita privata.
Si calcola che, anche dopo l’emergenza pandemica, il lavoro agile resterà nel 89% delle grandi aziende e nel 62% delle pubbliche amministrazioni e modificherà per forza di cose anche il modo in cui le persone vivono la propria abitazione.
Perché il lavoro agile sia sostenibile e diventi un’agevolazione per le persone invece che una complicazione, occorre individuare soluzioni d’arredamento smart.
Organizzare una stanza destinata a ufficio
Se l’abitazione possiede una stanza in più è possibile trasformarla in un ufficio, attraverso soluzioni di arredamento che mantengano il calore di casa e la funzionalità di un ufficio.
Le scelte sono molteplici: da scrivanie-consolle a veri e propri tavoli da lavoro attrezzati con cassettiere su ruote, librerie trasformabili in schedari, pur rimanendo eleganti e intonate allo stile scelto per la casa.
È sempre essenziale scegliere prodotti funzionali, realizzati con materiali naturali o facili da igienizzare, meglio ancora se pensati e realizzati su misura per ottimizzare ogni spazio.

Organizzare un angolo scrivania in camera
L’ottimizzazione degli spazi – sempre importantissima – diviene essenziale se l’abitazione non dispone di un locale in più e la postazione smart working deve essere allestita in salotto o nella camera da letto.
Se la camera da letto è davvero piccola si può ricavare molto spazio realizzando un letto “sospeso”, sotto il quale allestire un angolo confortevole multifunzione, ad esempio una scrivania o un tavolo da lavoro con una seduta comoda per letture e relax.
Uno spazio tutto per sé per lavorare, per studiare o semplicemente per rilassarsi, perfetto anche per le sempre più frequenti videochiamate.
L’idea in più: per raggiungere il letto è possibile costruire una scala con “gradini contenitori” . In questo modo è possibile ricavare altro spazio in cui riporre documenti o indumenti, coperte e altre cose.
Si tratta di una soluzione dalle grandi potenzialità, ma che deve essere realizzata a regola d’arte per poter rispondere in modo soddisfacente ai criteri funzionali, estetici e tecnici necessari.
È necessario che il letto sospeso sia sicuro e dotato del sistema ottimale per il proprio supporto (tiranti a soffitto, sostegni da terra, soppalchi…), sia facilmente raggiungibile e che lo spazio di lavoro sia agevole e ben illuminato.
A una soluzione fai da te è sicuramente preferibile l’intervento di un professionista, con esperienza sia progettuale sia tecnica.
Organizzare un angolo scrivania in salotto
Un’altra possibilità è quella di ricavare lo spazio per la postazione di smart working in salotto.
L’ipotesi di utilizzare l’unico tavolo presente, quello da pranzo, è da scartare. Infatti è una soluzione praticabile per brevi periodi perchè scomoda e anche dannosa per la salute, soprattutto per la schiena. Se lo smart working diviene una modalità operativa stabile è necessario integrare superfici di lavoro nell’arredamento.
Tra le possibili soluzioni, vi può essere una semplice “mensola” lungo una parete libera, direttamente agganciata ad essa, oppure come prolungamento da una madia a una consolle dotata del piano di lavoro e di scomparti in cui riporre i materiali d’uso.
In questi casi, quando cioè l’angolo smart working è a vista, è di grande importanza che i volumi siano equilibrati, così come materiali, colori e stile. In questo modo l’angolo di lavoro verrà percepito come armonioso e non come un corpo estraneo che poco ha a che fare con ciò che lo circonda.
Interessante l’idea di creare un vero e proprio angolo smart working in salotto, utilizzando come elemento di separazione una libreria dove alternare ripiani vuoti e pieni.
Questa soluzione suggerisce l’idea di uno spazio fluido, un “confine poroso” in cui ruoli e attività siano intercambiali e naturali.
Per scegliere l’angolo giusto da dedicare allo smart working occorre valutare diversi elementi:
- esposizione dalla luce,
- riservatezza,
- rumorosità,
- posizione dello spazio all’interno della casa.

Le soluzioni salvaspazio
E se la casa fosse davvero piccola? Magari un monolocale? O se gli spazi liberi scarseggiassero?
Anche in questo caso le soluzioni ingegnose non mancano. Possono essere previste scrivanie a scomparsa, che una volta chiuse si presentano come superfici verticali, o librerie componibili con elementi a cubo di diverse dimensioni, per sfruttare ogni angolo.
In alcuni casi nella parete attrezzata può essere realizzata una nicchia per ospitare il letto a scomparsa.
In caso di spazi ridotti è determinante sfruttare lo sviluppo verticale, con mensole e complementi d’arredo sospesi, le nicchie e gli spazi sopra le finestre.
Per dare una sensazione di maggior respiro è meglio prediligere colori tenui tono su tono e utilizzare gli specchi, magari all’interno dei complementi d’arredo. Questi aumentano la luminosità e danno la sensazione di volumi più ampi.
Grande o piccola che sia la casa la parola chiave è sempre la stessa: rivolgersi a professionisti appassionati, capaci di intuire le soluzioni ideali e di realizzarle, scegliendo con i clienti materiali, colori e persino la minuteria metallica dei complementi d’arredo.

